Maggio, 10/11 – 2013. Dopo un lungo viaggio sotto la pioggia incontro Giuseppe a Milano e, giusto il tempo di organizzare i bagagli, partiamo per la Valsavaranche e il parco nazionale del Gran Paradiso.
Dopo pranzo saliamo al rifugio Chabod, incontrando la neve solo sopra i 2200 metri. Il giorno dopo il meteo è perfetto e partiamo presto (5:00) diretti alla parete nord, dove saliamo la via Adami. Le condizioni sono perfette: crepaccia terminale chiusa e uno strato di polvere compressa sopra il ghiaccio, che sentiamo con picozze e ramponi, ma che non toccheremo mai con gli sci.
Due forti ragazzi sloveni fanno traccia davanti a noi e li raggiungiamo solo in cima. Dopo averli ringraziati per il lavoro, gli chiediamo dove scenderanno e anche loro hanno intenzione di ridiscendere la parete (uno in sci, il secondo in snowboard). Aspettiamo insieme allora che le altre cordate escano dal tratto più ripido della parete per affrontare la discesa. Dallo Chabod, ma ancor più dal rifugio Vittorio Emanuele, sono moltissimi gli scialpinisti che salgono, ma sulla cima nevosa sopra la nord siamo solo noi e le cordate che poi traverseranno verso la via normale. Fa freddo e visto che noi siamo già pronti a scendere i due ragazzi sloveni ci invitano a partire per primi, un invito che non si può rifiutare!
La discesa è qualcosa di fantastico e che difficilmente si ripeterà, prima polvere fonda nel tratto esposto e spettacolare sopra il seracco, poi la bella neve compressa della parete… scendiamo a gran curvoni nonostante l’inclinazione.
Sicuramente una delle più belle discese che abbiamo mai fatto.
Alcune foto: